Cybersecurity e Sanità

Sicurezza informatica nella sanità: un settore critico da proteggere 

Sfide uniche della cybersecurity nel settore sanitario 

La sicurezza informatica nella sanità è una priorità assoluta. Gli ospedali, le cliniche e gli altri enti sanitari gestiscono quotidianamente enormi quantità di dati sensibili, tra cui informazioni personali dei pazienti, referti medici e prescrizioni. Questi dati rappresentano un obiettivo privilegiato per i cybercriminali, che sempre più spesso prendono di mira il settore sanitario con attacchi informatici sofisticati. 

Le principali minacce alla cybersecurity sanitaria 

Ransomware 

Gli attacchi ransomware mirano a bloccare i sistemi informatici sanitari, impedendo l’accesso ai dati fino al pagamento di un riscatto. Questo tipo di attacco può paralizzare interi ospedali, mettendo a rischio la vita dei pazienti. 

Un recente studio ha evidenziato che nel 2023 il settore sanitario è stato uno dei più colpiti dai ransomware, passando da 32% nel 2022 a 57% nel 2023.

Furto di dati sanitari 

Le cartelle cliniche contengono informazioni estremamente preziose, che possono essere vendute nel dark web o utilizzate per frodi e furti di identità. 

Secondo un rapporto di IBM, il costo medio di una violazione dei dati nel settore sanitario ha raggiunto i 10,93 milioni di dollari nel 2023, il più alto tra tutti i settori industriali. 

Phishing e ingegneria sociale 

I dipendenti del settore sanitario possono essere presi di mira con e-mail fraudolente progettate per sottrarre credenziali di accesso ai sistemi informatici. 

Un’indagine ha rilevato che il 70% degli attacchi informatici nel settore sanitario inizia con un’e-mail di phishing

Dispositivi medici connessi (IoT) 

Molti dispositivi medici, come pompe di insulina e macchinari per imaging diagnostico, sono connessi alla rete. Se non adeguatamente protetti, questi dispositivi possono essere sfruttati dagli hacker per compromettere il sistema informatico dell’ospedale. 

Strategie per migliorare la sicurezza informatica nella sanità 

Per proteggere i dati sanitari e garantire la continuità operativa, le strutture sanitarie devono adottare un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Ecco alcune strategie fondamentali: 

Implementazione di firewall e sistemi di rilevamento delle minacce 

L’uso di firewall avanzati e sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS/IPS) aiuta a monitorare e bloccare tentativi di attacco informatico in tempo reale. 

Backup regolari e crittografia dei dati 

Effettuare backup frequenti dei dati e archiviarli in un ambiente sicuro (on-premise o cloud) è essenziale per ripristinare rapidamente i sistemi in caso di attacco. La crittografia garantisce che, anche in caso di furto, i dati non siano leggibili. 

Formazione del personale 

Gli operatori sanitari devono essere sensibilizzati sui rischi informatici e formati a riconoscere le minacce, come gli attacchi phishing e il social engineering. 

Secondo uno studio, l’88% delle violazioni di dati nel settore sanitario è dovuto a errori umani, rendendo la formazione un aspetto cruciale della cybersecurity. 

Protezione dei dispositivi medici connessi 

I dispositivi IoT devono essere aggiornati regolarmente e dotati di adeguate misure di sicurezza, come autenticazione multi-fattore e segmentazione della rete. 

Conformità alle normative di settore 

Le strutture sanitarie devono rispettare le normative sulla protezione dei dati, come il GDPR in Europa e l’HIPAA negli Stati Uniti, adottando misure adeguate a garantire la sicurezza e la privacy delle informazioni dei pazienti. 

I rischi legali ed economici di una violazione informatica 

Un attacco informatico a una struttura sanitaria non ha solo conseguenze tecniche, ma può comportare anche gravi ripercussioni legali ed economiche. In caso di violazione dei dati dei pazienti, l’ente sanitario potrebbe essere ritenuto responsabile per mancata protezione delle informazioni sensibili, con conseguenti richieste di risarcimento da parte delle vittime. 

Inoltre, le multe previste dal GDPR per la mancata protezione dei dati possono raggiungere il 4% del fatturato annuo globale, mettendo a rischio la sostenibilità economica della struttura sanitaria colpita. 

La normativa NIS2 e il settore sanitario 

La direttiva NIS2, recentemente approvata dall’Unione Europea, introduce nuovi requisiti di sicurezza informatica per le infrastrutture critiche, tra cui quelle sanitarie. Questa normativa impone alle aziende del settore sanitario di rafforzare le proprie misure di cybersecurity, adottando protocolli più stringenti per la protezione dei dati e la gestione degli incidenti informatici. 

Le aziende sanitarie coinvolte devono: 

  • Implementare sistemi di monitoraggio continuo delle minacce informatiche. 
  • Adottare procedure di risposta agli incidenti per mitigare rapidamente gli attacchi. 
  • Garantire la formazione del personale per aumentare la consapevolezza sulle minacce informatiche. 
  • Sottoporsi a verifiche periodiche per dimostrare la conformità ai requisiti di sicurezza. 

Il mancato adeguamento alla NIS2 potrebbe comportare sanzioni severe e restrizioni operative, rendendo essenziale per le strutture sanitarie investire in strategie di cybersecurity adeguate. 

L’importanza di un approccio gestito alla sicurezza 

Molte strutture sanitarie non dispongono delle competenze interne necessarie per gestire efficacemente la sicurezza informatica. Affidarsi a partner specializzati in cybersecurity, che offrano servizi gestiti (MSSP), può garantire un monitoraggio costante e un intervento rapido in caso di minaccia. 

Conclusione 

La sicurezza informatica nella sanità è una sfida complessa ma fondamentale. Con il giusto mix di tecnologie, formazione e strategie di protezione, le strutture sanitarie possono ridurre significativamente il rischio di attacchi informatici e garantire la sicurezza dei dati dei pazienti. Investire nella cybersecurity oggi significa proteggere il futuro della sanità. 

 

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